Stregoneria: crimine femminile

Stregoneria: crimine femminile è un libro di Monia Montechiarini appena pubblicato dalla casa editrice “Penne e Papiri” di Tuscania.

Si tratta di un’indagine storica sulla base di verbali di processi realmente avvenuti tra il Medioevo e l’Età moderna
contro donne accusate di stregoneria ed eresia.

Da questa analisi risulta che le streghe inquisite e condannate al rogo in Italia furono
meno di quelle riportate dalla storiografia ottocentesca e dai romanzi.

Viene esaminato, in primis, il caso di Prudentia, donna che nel 1588 nei dintorni di Viterbo venne
sospettata di essere un particolare tipo di strega che succhiava il sangue dei bambini.

Nei verbali dei processi si mescola di tutto: aspetti mitologici, dee volanti, sirene, le confessioni sui sabba e i veri
motivi delle accuse.

Il libro è un testo per ridare voce alle donne del passato, la cui reputazione fu spesso messa in discussione da vicini di casa e conoscenti, che addebitarono loro epidemie e morti premature.

Guardate con sospetto per certe abilità di ostetriche e di curatrici o perché forestiere senza figli, come
avvenne per donna Prudentia, le streghe furono le colpevoli eccellenti di un’epoca di transizione in cui la donna
aveva perso la sua sacralità.

Monia Montechiarini, giurista e scrittrice, esperta di diritto, si occupa da 20 anni di ricerche documentali
per ricostruire i processi contro le streghe e per il recupero e la divulgazione della memoria storica fino al Novecento.

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